L’obiettivo è quello di offrire delle informazioni utili a garantire le prime cure al proprio animale in caso di incidenti di varia natura, soprattutto in situazioni nelle quali l’intervento di un veterinario non è possibile o potrebbe intervenire tardivamente. Un primo soccorso, eseguito in modo ottimale, può evitare pesanti conseguenze e, in alcuni casi, può salvare una vita. L’intervento tempestivo può essere estremamente utile, quindi, ma non sempre risolutore. Si consiglia, appena possibile, di avvertire il veterinario.
Unghia Spezzata
La rottura può avvenire per strappamento accidentale.
Sintomi: si nota immediatamente in caso di perdita di sangue, oppure perché il cane/gatto non appoggia più l’arto. L’unghia che si spezza più frequentemente è quella del quinto dito.
Come intervenire: si deve tagliare l’unghia nel punto di rottura, quindi si lava la parte con soluzione fisiologica e la si protegge con un bendaggio.
Consiglio: controllare periodicamente la lunghezza delle unghie.
Colpo di calore
Può accadere nel caso in cui il cane/gatto si debba sottoporre a temperature esterne molto elevate (viaggi in auto durante i mesi estivi, soste in auto sotto il sole).
Sintomi: Aumenta la frequenza respiratoria, l’ipertermia può portare ad un possibile collasso per D.I.C. (Coagulazione Intravasale Disseminata).
Intervento: raffreddare gradualmente l’animale utilizzando dei panni bagnati con acqua fresca soprattutto sulla testa.
Consiglio: alcune razze sono maggiormente esposte e sensibili alle elevate temperature, è bene conoscere in tal senso il proprio animale.
Spighe nelle orecchie o tra le dita
In campagna, d’estate, le ariste delle graminacee sono diffusissime. Esse aderiscono molto facilmente al pelo del cane o del gatto. Quando penetra nella cute, il movimento dell’animale determina un avanzamento della spiga.
Sintomi: il cane/gatto può manifestare zoppia – nel caso in cui la spiga si sia infilata tra le dita – o l’animale rotea la testa verso l’orecchio interessato – qualora la spiga si sia insinuata in quella sede.
Intervento: controllare che sia possibile estrarre la spiga. Se è penetrata nel condotto uditivo (in tal caso il cane scuote la testa e la mantiene ruotata), non cercare di rimuoverla e non introdurre alcun prodotto nel condotto uditivo; solo il veterinario può intervenire. La penetrazione sottocute può generare fistole interdigitali che tendono a non rimarginare: in tal caso, fare dei bagni in soluzione salina satura utilizzando acqua tiepida, quindi applicare una pomata all’ittiolo.
Consiglio: per prevenire questi eventi, controllare sempre il cane dopo le passeggiate (soprattutto d’estate) sotto le orecchie e negli spazi interdigitali.
Ingestione di corpi estranei
Intervenire solo nel caso in cui sia visto ingerire il corpo estraneo. E’ molto importante sapere di che oggetto si tratta, se è un sasso, un osso, un frammento di plastica o altro.
Sintomi: se non si è visto il momento dell’ingestione, il cane/gatto può manifestare inappetenza, nausea con eventuale vomito e depressione del sensorio.
Intervento: indurre il vomito solo se questo non rappresenta un pericolo – vale a dire se l’oggetto non è appuntito o dai margini taglienti – poiché in tal caso l’oggetto potrebbe provocare lesioni gastro-esofagee. Indurre il vomito attraverso la somministrazione di una manciata di cloruro di sodio (sale da cucina). Se l’effetto emetico non viene prodotto, ripetere una sola volta la somministrazione del sale, utilizzando metà del dosaggio.
Nel caso si tratti di un gatto, non effettuare nessun tentativo, poiché spesso si tratta di oggetti filiformi (cordini, fili) di impossibile espulsione.
Consiglio: non mettere a disposizione oggetti potenzialmente ingeribili, soprattutto in relazione al carattere del proprio animale (se tende o meno a ingerire oggetti che trova casualmente).
Ingestione di sostanze tossiche
Se si è vista la sostanza ingerita, se possibile, portare un campione della sostanza dal veterinario o la confezione sulla quale, oltre ad essere segnalato il nome del principio attivo, viene spesso indicato l’antidoto.
Sintomi: variano in funzione della sostanza ingerita, i più comuni sono: vomito, diarrea profusa a volte con sangue, abbattimento del sensorio, tremori muscolari, convulsioni, scialorrea (ipersalivazione). Nel caso di ingestione di rodenticidi (veleno per topi), si formano ematomi e compare una debolezza generalizzata
Intervento: se si tratta di farmaci o veleni, indurre il vomito al più presto. Non somministrare latte. Se sono trascorsi più di 20 minuti, si consiglia di portare il cane o il gatto dal veterinario.
Consiglio: tenere fuori dalla portata qualsiasi tipo di sostanza tossica. In campagna prestare particolare attenzione in quanto la presenza di rodenticidi è piuttosto frequente.
Intossicazione da cioccolato
Non è un’eventualità particolarmente frequente, ma è singolare. La teobromina è un alcaloide vegetale, tossica a dosaggi di 100-500 mg al chilo nel cane. Il cioccolato al latte contiene circa 150 mg per ogni 100 gr di prodotto, il cioccolato fondente circa il triplo. Una relativamente modica quantità, quindi, può essere severamente dannosa per il cane (si parla di cani poiché è improbabile che l’assunzione avvenga da parte di gatti).
Sintomi: i sintomi compaiono 2 – 4 ore dopo l’assunzione di cioccolato e si manifestano con stati eccitativi, nervosismo, eventuali convulsioni.
Intervento: non esiste antidoto. Contrariamente a quanto si crede, non si deve somministrare acqua fresca poiché l’acqua rende il cioccolato più appiccicoso sulle pareti dello stomaco. L’intervento, in questo caso, consiste nel non sottovalutare l’evento, dal momento che non si suppone tossicità nell’ingestione di cioccolato per il genere umano. Per i cani, invece, la tossicità è manifesta.
Consiglio: avere cura di non lasciare il cioccolato alla portata dei cani – soprattutto durante il perido pasquale! – ed essere attenti all’eventuale voracità del proprio animale.
Morso di cane
E’ necessario sapere che la cavità orale dei cani e dei gatti ha una concentrazione batterica elevatissima, quindi il morso è particolarmente infetto.
Sintomi: normalmente sono due i punti di presa dentale sulla cute e spesso ciò che appare a livello cutaneo è solo la punta di un iceberg, infatti le lesioni sottostanti da strappamento sono molto frequenti.
Intervento: depilare la parte interessata con ampio margine, disinfettare utilizzando soluzioni a base di iodio vinil pirrolidone (betadine) e lavare abbondantemente con soluzione fisiologica. L’utilizzo di terapie antibiotiche risulta quasi sempre opportuno ed è quindi consigliabile, appena possibile, rivolgersi ad un veterinario.
Consiglio: E’ bene non tentare di dividere due cani che stanno litigando: non solo è un pericolo per colui che interviene, ma l’interferenza amplifica l’aggressività del cane.
Puntura d’insetto
E’ un’eventualità molto frequente d’estate, soprattutto per cani e gatti curiosi.
Sintomi: le punture d’insetto spesso provocano reazioni allergiche che determinano un rigonfiamento del muso e un ispessimento delle labbra. Si nota che il cane/gatto strofina il muso per terra.
Intervento: somministrare corticosteroidi a pronto utilizzo dopo aver contattato telefonicamente il veterinario. Il rischio è che si crei un edema laringeo che provoca soffocamento
Consigli: in occasione di escursioni all’aria aperta, soprattutto d’estate, portare con sé alcuni farmaci essenziali di pronto utilizzo, proprio come i cortisonici.
Morso di vipera
E’ un’eventualità da non sottovalutare, non è così remota come può apparire.
Sintomi: ecchimosi e forte dolore nella sede del morso.
Intervento: mantenere il cane/gatto il più fermo possibile e somministrare il siero antivipera entro quattro ore dal morso. Da considerare che dopo 12 ore circa, il siero risulta ormai inutile.La reidratazione e una terapia anti-shock è quasi sempre opportuna.
Consigli: nelle passeggiate estive portare con sé il siero antivipera. Da notare però che non è affatto facile reperirlo in commercio.
Congelamento/Ipotermia
Può accadere quando cani o gatti sono sottoposti a temperature esterne molto basse. I soggetti più esposti sono senz’altro i più giovani, i cani di piccola taglia e i cani a pelo corto. Tenere presente che sotto i 28°C corporei, la situazione diviene irreversibile, quindi è necessario prestare particolare attenzione a quest’eventualità.
Sintomi: depressione del sensorio, l’animale cioè manifesta scarsa capacità d’interazione con l’ambiente, bradicardia (rallentamento battiti cardiaci), ipotensione, aritmia, bradipnea (respiro lento). Si manifestano, quale conseguenza più evidente, delle necrosi, soprattutto a carico delle estremità (orecchie, coda, arti, genitali esterni).
Intervento: trasportare l’animale immediatamente in un ambiente caldo e ristabilire la giusta temperatura corporea con l’aiuto di coperte e borse dell’acqua calda. Si raccomanda di non frizionare le estremità per evitare il pericolo di rotture vascolari e di non applicare fonti di calore dirette.
Consigli: non lasciare il cane in auto in montagna. Se è proprio necessario, proteggerlo con coperte e panni. Utilizzare teli isolanti se il cane deve stazionare sulla neve. Per cani di piccola taglia e/o a pelo corto, si consiglia l’uso di cappottini.
In montagna
Con la presenza della neve, sono possibili congiuntiviti da riverbero, delle infiammazioni congiuntivali causate dall’esposizione ai raggi ultravioletti intensificati dalla neve.
Sintomi: lacrimazione e arrossamento
Intervento: applicazione di pomate oftalmiche
Consigli: tener conto di tale eventualità. Non essendo possibile far indossare occhiali da sole ai cani, evitare la prolungata esposizione ai raggi solari.
Coinvolti dal gioco, accade con una certa frequenza di assistere ad una eccessiva ingestione di neve da parte di cani esuberanti. Vedremo coliche addominali con probabili enterocoliti e quindi manifestazioni diarroiche
Intervento: è sufficiente fare attenzione che il cane non ingerisca più la neve, eventualmente utilizzare terapie sintomatiche.
Il contatto con superfici particolarmente fredde (neve e ghiaccio) provoca nei cani la rottura dei polpastrelli. In tali circostanze, è necessario proteggere i polpastrelli utilizzando delle pomate a base di vaselina.
Ustioni
Possono essere causate con fiamme, per contatto con sostanze bollenti (catrame, cera, braci), per la caduta di liquidi bollenti dai fornelli, a causa di un’eccessiva esposizione a fonti di calore (phon), per la rottura di fili elettrici (soprattutto i gatti che mordono i fili).
Sintomi: la gravità delle lesioni dipende dalla profondità e dall’estensione. Si possono avere eritemi con edema, alopecia e dolore localizzato. Le zone più sensibili sono la testa e le articolazioni, nel caso di fili elettrici, sono frequenti ulcere profonde in cavità orale.
Intervento: applicare sulla parte copresse fredde per circa 30 minuti, non utilizzando però mai ghiaccio. Tosare la parte colpita per pulirla con della soluzioen fisiologica, quindi applicare una pomata antibatterica.
Consigli: si consiglia naturalmente di prestare attenzione alle fonti di calore, di non lasciarle alla portata degli animali.
Piante ornamentali potenzialmente tossiche
Anche le piante che abbiamo comunemente nei nostri appartamenti, possono costituire un pericolo nel caso in cui i cani o i gatti si troviano ad ingerire foglie e/o fiori. Alcune piante sono più pericolore di altre.
Segnali: i sintomi più frequenti sono vomito, diarrea, a volte con sangue, abbattimento del sensorio, convulsioni, tremori muscolari e ipersalivazione.
Intervento: in questi casi si consiglia di contattare il veterinario riferendo il tipo di pianta ingerita.
La cassetta di primo soccorso
Consigliamo di allestire una cassetta per il primo soccorso del vostro animale.
- Soluzione fisiologica da 250 ml
- 6 siringhe da 2,5 ml e 6 siringhe da 5 ml
- Garze sterili
- Bende preferibilmente autoaderenti
- Pomata antibiotata
- Tronchesino per le unghie
- Detergente per le orecchie
- Cerotto a nastro
- Cortisonico a rponto utilizzo
- Un sacchettino di sale da cucina
- Pomata d’ittiolo